Stanotte deve essere stata una notte da lupi, pioggia a dirotto , lampi, tuoni ed al mattino uno splendido sole si affaccia su Sappada ed illumina i monti, ma c’è qualcosa di particolare che ieri non c’era ………NEVE , praticamente già da 1400 non era pioggia, ma NEVE .
Per assaporare al meglio l’evento risaliamo in auto la Val Sesis e ci portiamo alla base del sentiero che porta al rifugio Calvi.
Panorama splendido, il rifugio ci aspetta alcune centinaia di metri più in alto, temperatura segnata dal termometro dell’auto +4° , ma quella recepita, per via del vento, è glaciale.
Siamo sufficientemente attrezzati per salire, eventualmente anche al Peralba.
La salita è semplice ma ripida, occorrerà circa un ora per arrivare al rifugio e mi torna alla mente quando tre mesi fa ci arrivammo in mezzora.
Alcuni ragazzi austriaci sono appena scesi dal Peralba, mi informano che c’è neve e molto vento, decidiamo di pranzare e poi, ragioneremo a stomaco pieno.
All’interno la stufa è accesa, addirittura la sala da pranzo ha la porta chiusa per non fare uscire il calore, ci accomodiamo ed il gestore ci informa che il menù non è così fornito ma da mangiare ce n’è.
Optiamo per un primo e lo strudel, da bere acqua di fonte.
Per Gherta orzotto con verdure, sembra buono, tante patate, un po’ all’onda, ma è caldo e con il freddo che c’è fuori è un toccasana.
Per me ed Andrea canederli, ma mentre i suoi sono asciutti, conditi con burro fuso ed una spolverata di ricotta grattugiata, io li ordino in brodo, che sarà anche di dado, ma va benissimo, anche perché spesso i canederli fatti in casa sono un po’ più “impomanti” di quelli industriali : questi sono splendidi, irregolari, saporiti.
Arriviamo allo strudel che chiediamo senza aggiunta di panna, lo strudel non è il classico con pasta sfoglia, in pratica sembra una torta ripiena di mele, non che non sia buono, ma preferisco l’altra versione .
Due chiacchiere anche con la gestrice che mi conferma che il Peralba non scappa e si può rimandare la salita a tempi migliori, un conto onesto, un servizio “alla buona” ma sempre cortese e preciso, un ambiente unico, qualche foto che ricorda il passaggio di Giovanni Paolo II una trentina di anni fa.
Decidiamo di salire al passo , la neve sta pian piano sciogliendosi, il vento però è troppo forte, già al passo le sferzate sono gelide e violentissime, qualche foto, due risate e si ritorna a valle.
Per essere il 17 settembre ………..una bella e gradita sorpresa , la salita al Peralba è solo rimandata.
Consigliato!