Era da diverso tempo che avevo messo nel mirino questo locale, in realtà, nel mirino, ci avevo messo la Pinsa Romana, riportata alla luce tramite un’operazione di archeologia gastronomica (descrizione riportata sull’opuscolo illustrativo), un impasto composto da un mix di farine (frumento, soia, riso) e da pasta acida per una lunghissima lievitazione.
Il risultato finale è una morbida mollica racchiusa in una crosta friabile e croccante che viene condita con i gusti classici della pizza ed anche qualche originalità.
Il ristorante è facilmente identificabile dalla Via Emilia, uno splendido casale ristrutturato, con ampio dehor estivo; appena arrivati veniamo fatti accomodare al tavolo prenotato ed immediatamente ci viene richiesto cosa preferiamo bere, senza esitazione andiamo su acqua frizzante e, da uve Glera, prosecco Rustico della Cantina Nino Franco di Valdobbiadene che ci verrà servito nel cestello del ghiaccio, un vino fresco ed equilibrato che si è abbinato alla perfezione con la Pinsa.
Dal menù scelgo una “parmigiana”, mozzarella, pomodoro, scaglie di grana, melanzane, al di là del condimento, peraltro ottimo, quello che risalta è proprio il tipo di pasta, quasi un pane dal sapore antico, servita su un tagliare in legno, di forma rettangolare, in dotazione una rotella per tagliarla, anche se io ho preferito utilizzare l’anacronistico coltello.
Una graditissima sorpresa.
A seguire ho aggiunto un piacevole sorbetto all’ ananas ed un caffè.
Location splendida, servizio attentissimo, gentile, veloce, Pinsa fantastica, prezzi leggermente sopra la media, per un giudizio complessivo che raggiunge il quinto cappello.
Imperdibile!!!