Chi si avvicina alla Paloma è accolto da una insegna luminosa che in due sole parole descrive cosa ci si deve aspettare: “cucina spontanea”. E spontaneo davvero è proprio tutto all'interno del semplice locale gestito, dalla A alla Z, dalla numerosa famiglia Bossini.
Ho conosciuto la Paloma due anni fa, durante il mio primo soggiorno all'Isola del Giglio, il ristorante si affaccia sul porto, la facciata è color azzurro glicine e si può individuare sin da prima dell'attracco del traghetto. Quando sbarcai a Giglio Porto, nel 2006, il paese era al buio per un guasto al generatore dell'isola, i ristoranti, tutti pieni, erano in panne perché le cucine erano senza elettricità , mi sono infilato alla Paloma senza nemmeno la certezza che fosse un ristorante e ho mangiato carpaccio di tonno e palamita affumicata, stagionata. Squisito! Senza parlare delle linguine all'astice che ho ordinato al ritorno della corrente…Ho cenato dal signor Bossini tre sere su sette quell'anno.
A distanza di due anni, la settimana scorsa, sono tornato all'Isola del Giglio, sono tornato alla Paloma. Hanno rinfrescato la pittura sulla facciata, sempre azzurro glicine, ma per il resto non è cambiato nulla. Ho prenotato per la cena prima ancora di posare le valige.
Si entra attraverso una porta di legno con due vetrate trasparenti, sul bancone la macchina del caffè espresso è arrivata solo l'anno scorso, prima la moka era l'assoluta padrona del dopo cena (insieme ai biscottini di pasta frolla che il cuoco impasta finito di cucinare per tutti). Il corridoio che conduce al giardino interno, coperto da un tendone che ripara dall'umidità , passa accanto alla cucina. Il cuoco è un vero originale appassionato dei fornelli, prepara piatti di pesce, antipasti, primi e secondi, improvvisando e trasformando il pescato di giornata che ha a disposizione, in assolute prelibatezze.
I carpacci di tonno o palamita sono deliziosi, delicati e freschissimi; i primi sono ricchi e saporiti, senza mai trascendere la purezza del sapore della materia prima; i secondi sono cucinati in stampi da forno ricoperti da una crosta di pane (impastata da quel mago dei fornelli) che preserva il gusto del pesce, e ne raccoglie i profumi nel forno.
La specialità del locale è il Fumetto di pesce in crosta di pane. Si tratta di una zuppa ricchissima (frutti di mare, crostacei e calamari), leggermente speziata (curry direi). Viene servita in uno stampo sigillato da una crosta di pane; la crosta viene rotta con maestria e posta sul fondo del piatto dell'avventore come base su cui poggiare le prelibatezze che ha custodito durante la cottura. La scarpetta con il margine di pane che rimane attaccato allo stampo è d'obbligo!
Quest'anno ho potuto gustare anche un meraviglioso piatto di gamberoni reali in agrodolce, da leccarsi i baffi.
La famiglia Bossini è molto legata alle tradizioni e ai prodotti dell'Isola del Giglio, se cercherete su Internet il nome di uno dei figli (Alessandro) vedrete che ne inventa una ogni anno…
La sera del 4 Settembre, per promuovere la cucina gigliese, il cuoco ha proposto una cena a tema, con ricette preparate con il pescato del mare dell'Isola. Naturalmente ho prenotato il prima possibile. Il menù, 40 € prezzo fisso, prevedeva:
Â? Focaccia del Giglio con peperoni, cipolla e alici e schiacciata del Giglio.
Â? Carpaccio di palamita e alici marinate
Â? Spaghetti alla chitarra con astice e scampi e sedani in barca (con zafferano, scampi, cozze, vongole e crema di latte)
Â? Trancio di tonno alla griglia con pomodorini e calamari e patate in crosta di pane
Â? Crostata alla crema (la pasta frolla del signor Bossini si scioglie in bocca) con purea di frutti del Giglio.
Â? Caffè, acqua e vino Ansonico alla caraffa (il vino del contadino, per palati robusti…) e un vino siciliano (“Inzoia”) per accompagnare i secondi.
Inutile dire che è stato tutto squisito, elargito in quantità da rischio indigestione…
A parte il prezzo stracciato della cena gigliese, una cena per due, va dai 40 € a testa ai 60 €, se ci si butta sul fumetto che è un po' più costoso.
In somma sotto le spoglie di un locale a conduzione e atmosfera familiare senza grosse pretese di forma, si nasconde un sacco di sostanza…..
Per noi vale sicuramente una visita all'Isola del Giglio.
P.s.: chiaramente la recensione non è scritta da me, ma da mia moglie Chiara.
Imperdibile!!!