Finalmente posso recensire il mio locale preferito in provincia, la cui specialità è il pesce che viene proposto freschissimo, con accostamenti creativi ma non troppo, cotture perfette, piatti dall'impatto visivo piacevole, ingredienti selezionati che contribuiscono alla fine ad elevare il conto ma lasciano il cliente assolutamente soddisfatto e con il desiderio di ritornare per provare la tante proposte del ricco menù.
L'occasione si presenta mercoledì, un giorno perfetto poiché ai mercati c'è l'arrivo del pesce fresco.
Al momento della prenotazione mi viene detto che c'è posto solo all'interno, ma a noi va benissimo perché è decisamente più intimo anche se poi i tavoli saranno tutti occupati.
Come tutti i castelli che si rispettino anche Il castello di Montechiarugolo è dotato del suo bravo fantasma, anzi “la sua brava fantasma ” , la fata Bema, una donna vissuta all'epoca dei Farnese, 1600 circa, sulla figura storica della quale si contrappongono diverse versioni, non sto qui a raccontarvele per non essere prolissa e annoiarvi, chi fosse interessato può leggerle consultando google
La leggenda vuole che "la fantasma" si aggiri di notte accompagnata da una musica soave che si può sentire nei corridoi del castello , visitabile solo in alcune stanze.
Il ristorante si trova in una vecchia casa di fronte al castello e il pergolato si trova proprio sotto le mura dal lato opposto della strada.
Il parcheggio più vicino si trova in una minuscola piazzetta a 10 metri dal locale ma essendo piccolissimo è sempre pieno, tuttavia basta allontanarsi di pochi metri per trovare un posticino lungo la strada dove per altro non passano auto.
Siamo in tre, veniamo accolti da una ragazza che ci fa accomodare e scegliere il tavolo che preferiamo nella saletta da 4 tavoli.
Le sale sono ricavate da varie stanze da due o più tavoli, di preferenza sono tavoli rotondi molto grandi, da 6 persone, apparecchiati con lunghe tovaglie in fiandra color avorio, sottopiatti in porcellana bon china, doppie posate, doppi bicchieri con calicione per il vino. Stasera non ci sono candele, peccato.
Le stanze hanno soffitti bassi a voltini con gli angoli ricoperti da mattoncini a vista che rendono l'ambiente un po' rustico ma sempre con un certo fascino. L'arredamento è in stile classico, credenze in noce, quadri, un paio di stanze sono arricchite da bei camini per riscaldare ulteriormente l'atmosfera.
Il nostro tavolo è inutilmente troppo grande, per riuscire a parlare senza alzare troppo la voce ci avviciniamo occupandone così solo una metà.
Dopo alcuni minuti ci vengono consegnati i menù che riportano piatti diversi dalle volte precedenti, ottimo.
Gli antipasti sono:
Il solito piatto di crudità
capesante con pasta croccante Kataifi
carpaccio di branzino con verdurine fresche
filettino d'orata con patate e crema di finocchio
mazzancolle saltate con verdurine julienne
Polpo saltato con zucchine al timo
Ali di Cetara dorate,
e per chi non ama il pesce un paio di proposte di terra:
Prosciutto di Parma 24 mesi
e il solito tomino con verdure grigliate.
La nostra scelta ricade come sempre sul piatto di crudità per me e il mio martirio, anche se questa volta purtroppo non ci sono le ostriche, “in estate le prendo solo su ordinazione, la prossima volta si ricordi di avvisarmi il giorno prima”….. ci consiglia il Patron al momento dell'ordinazione... sarà fatto!
Mia figlia sceglie le capesante
Per primo loro due scelgono paccheri con olive branzino calamari e radicchio rosso e
Fusilli con melanzane fumè gamberi rossi vongole e bufala.
Le altre proposte sono: Spaghettini freschi con astice e curry (la prossima volta non me li perdo di sicuro)
Agnolotti d'orata con mazzancolle allo zenzero (anche questi però, mica male)
E le solite due proposte per i non amanti del pesce: i classici tortelli d'erbetta con burro e parmigiano e paccheri con bufala pomodoro e basilico.
Io non ho voglia di pasta, quidi mi lascio tentare dalle alici di Cetara fritte (dorate, dice il menù) tanto so già che assaggerò gli altri primi……
La scelta del vino (fatta dal martirio) ricade su Ribolla gialla Collio 2008. non so quanti gradi fa, è un vino a mio parere versatile, di un bel colore giallo (ma va?) servito nel cestello del ghiaccio, che si abbina in modo perfetto a tutti i piatti.
Arrivano gli antipasti: le cruditè sono distribuite su un piatto grande rotondo con un bel bordo decorato e comprendono: carpaccio di branzino a filettini, morbido, delicato, condito con un filo di olio extravergine (non ricordo l'etichetta) e sale rosa dell'Himalaya che si trovano sul tavolo; tartare di ombrina favolosa, , condita con alcuni filini di erba cipollina tagliati fini ; scampo aperto delicatissimo; gambero rosa dalla carne soda e saporita, gambero rosso di Sicilia dal sapore molto intenso; tartare di tonno con erba cipollina, eccellente.
A integrare il piatto ci sono verdure di stagione e per fortuna niente rucola.
Tutto è veramente freschissimo e squisito e viene assaporato piano piano con molta soddisfazione di entrambi. (io e lui)
Le capesante si presentano bene, avvolte in questo gomitolo di pasta croccante , contornate da verdure multicolor tagliate fini fini. I molluschi sprigionano un profumino delizioso, ne ho assaggiato un pezzetto, morbido, avvolgente, appagante.
Le mie alici vengono servite insieme ai due primi, sono fritte con una leggera panatura che esalta il sapore deciso del pesce, direi veramente buone, sono soddisfatta della mia scelta.
Non sono da meno i paccheri di mio marito, dalla cottura perfetta, con un sughetto in bianco e tanti calamari, pezzetti di branzino, olive e radicchio: in pratica un piatto unico dal gusto piuttosto delicato ma molto equilibrato .
Ho assaggiato anche una forchettata di fusilli, una favola, mi sono sembrati più grintosi certamente per la presenza delle vongole veraci , la leggera affumicatura delle melanzane nonché la spolverata di saporitissima bufala.
Saremmo a questo punto più che sazi ma la lista dei dolci è irresistibile, ricordo l'ultima volta una piramide ai tre cioccolati da svenimento. Stavolta scelgo il semifreddo allo zabaione con croccante di mandorle, bellissimo da vedere e ottimo il sapore. Mio marito sceglie la millefoglie con crema Chantilly e fragole fresche, anche questo superlativo.
Invece il tortino al cioccolato di mia figlia è decisamente deludente: tre cilindretti di torta al cioccolato, quella dal cuore morbido, ricavati con un coppapasta del diametro di 3 cm……o forse 2,5.... è una porzione scarsissima dal costo a mio parere esagerato, 7 euro come tutti gli altri dolci; per carità, nulla da eccepire sulla presentazione, sarebbe da fotografare, ma di torta ce n'è veramente poca.
Io ho preso anche un calice di passito di Pantelleria che è stato lasciato sul tavolo a disposizione.
Il bagno, come potete immaginare è pulitissimo e ordinato .
La cena è stata come sempre piacevole, sia per l'ottima cucina, per la freschezza delle materie prime e la presentazione dei piatti.
Il servizio non è da ristorante stellato ma puntuale, cortese e attento.
L'ambiente è elegante, intimo se si scelgono le salette con i tavoli piccoli da due per una cena romantica.
Il conto è stato così specificato:
le crudità 20 euro cad, invece tutti gli altri antipasti 12 euro come tutti i primi.
I dolci, come già detto, 7 euro
Il vino 20 euro, acqua naturale 3 euro, coperto 3 euro cad per un totale di 147,00
ben spesi a mio parere.
E' un locale dove mi sento a mio agio, e dove ritorno sempre volentieri ogni volta che ho voglia di pesce.
5 cappelli meritati
Consigliatissimo!!
[golosona]
02/08/2010