Sfiancati dal rientro in Francia con continue code in autostrada (ma per colpa nostra… anche nei viaggi con spostamenti continui bisognerebbe prevedere i bollini neri di traffico…), ci concediamo per cena il penultimo ristorante francese, attingendo ancora da Logis de France (3 cocottes, che dovrebbe essere il meglio).
Il posto è bellissimo, lungo la strada che da Gordes porta a Roussillon, in quell’area meravigliosa che risponde al nome di Luberon, molto simile alla mia Valpolicella, per pietre, nuclei di antica origine, cipressi, olivi e vigne, ma… molto più curata, molto più pulita, molto più ordinata, senza obbrobri architettonici che di architettonico hanno ben poco, senza case sparse per ogni dove senza criterio.
Il ristorante è ricavato da una vecchia corte perfettamente restaurata, circondato da cipressi e con un viale di pini argentati tagliati a cono per entrare.
Dentro e fuori c’è tantissima gente, i tavoli abbastanza vicini. L’arredo è molto bello, con colori pastello, e mobili tendenti al classico.
Però, noto subito quella che per me è un’incongruenza: le sedie sono in paglia, come quelle di un’osteria (anche se le gambe e lo schienale sono colorati di verde pastello), con la parte terminale delle due gambe davanti che sporge dalla paglia dove ci si siede… Ora: o io ho il culo grosso, e no me par, oppure le sedie erano fatte male, perché questa prominenza mi ha dato parecchio fastidio alla coscia per tutta la cena.
Seconda incongruenza per un trois cocottes: nessuna mise en bouche offerta. Magari uno dice: il locale non è obbligato… però in Francia si usa così in quasi tutti i locali, tanto più a me sembra opportuna in un trois cocottes…
Ordiniamo da bere acqua gasata e poi, il vino lo bevo solo io… allora ordino un calice di Rosè provenzale Chateau de la Bègude. Dopo un po’ che aspettiamo, arriva l’acqua e un cameriere morèto (di colore) mi porta il calice col vino già dentro… AAAAGGRRRR ! Se sono in una trattoria alla buona lo accetto senza problemi, ma in un ristorante di questo genere la cosa non mi garba molto… il vino tra l’altro non era un granchè… e devo aggiungere (a gran voce perché ormai ne ho assaggiati tanti) che i rosè provenzali, mediamente - perché poi c’è sempre l’eccezione - non sono dei grandi vini… poco profumati, poco boccato, sempre fermi… Va beh, passiamo oltre.
Con la Marta ci dividiamo le due entrèe.
Bloc de foie gras con cipolle al pepe verde e pomodorini confit. Porzione non molto generosa, ma qualità notevole: molto molto buono. Il bloc è la parte migliore del fois gras.
Canocchie in vellutata di piselli, con crema di formaggio fresco a parte, rivestite con sottilissime e croccanti sfoglie di prosciutto crudo, servite assieme a pinoli. Eccellenti, piatto delicatissimo. Quantità decisamente scarsa. Pazienza, è un’entrèe.
Il servizio lascia parecchio a desiderare. Sono gentili, ma passano venti minuti, prima che arrivino i camerieri a sparecchiare i piatti dell’entrèe, e così succederà anche per il piatto principale e anche per il dessert, prima del conto.
Inoltre, le donne non vengono servite per prime, e non dal morèto (segno che non era lui ad essere un po’ imbranatino), ma da un’altra cameriera, fatto questo che dimostra la poca attenzione del locale a tali particolari.
Mi sono anche posto il dubbio che potrei essere io troppo nervoso e stanco del viaggio, però…
La Marta come piatto di portata prende un filetto di manzo con salsa al cognac e funghi tipo spugnòle, ratatouille con peperoni, melanzane e pomodori, dadolata di patate arrosto. Filetto buono, ma non tenerissimo. Il resto molto buono.
Io prendo 4 (di numero) gamberoni con patate e teghe (fagiolini piatti) arrosto. I gamberoni erano freschi e buonissimi, ma anche questo piatto era un po’scarsino, inoltre alcune delle teghe erano un po’ bruciacchiate…
Stavolta prendo il dessert anch’io, non ho mangiato molto: una millefoglie formata da lamine di cioccolato fondente a più strati, intervallate da lamponi freschi e palline di nutella, con un gelato al lampone e altri lamponi freschi a fianco. Strepitoso!
Il falchèto prendo una mousse al cioccolato, in una formina, ricoperta da glassa al cioccolato fondente. Buona, ma non straordinaria.
Il conto è di 79,80 euro, siamo tornati in Francia... Quello che mi fa ulteriormente innervosire, alla fine, sono i 5,30 euro per la bottiglia di S.Pellegrino. Comunque, se tutto fosse andato bene bene, non avrei avuto forse nulla da ridire.
Non è male, la qualità della cucina è parecchio buona, ma ci sono defaillances non tutte insignificanti anche nella qualità (e poi nella quantità, e nel servizio, e anche per la mia coscia sinistra…) e quindi, a mio modesto avviso, non merita le 3 cocottes.
In questo viaggio i Logis de France, pur rimanendo su uno standard nel complesso buono, hanno parzialmente deluso le aspettative, che erano di eccellenza.
Consigliato!
[johnnybazoo]
06/08/2011
:mmm: mmh però si potrebbe mettere sù un bel busines, compriamo la San Pellegrino in italia e la rivendiamo in Francia sottobanco