Quando li vediamo, io non posso fare a meno di mettermi a ridere e il falchèto di imbastire imprecazioni e derisioni al loro indirizzo: sono i “lungostrada” della Lessinia, quelli cioè che appena si respira un po’, fermano la macchina al primo slargo all’ombra, tirano fuori seggiolini, tavolini, tovagliette, plaid a scacchi rossi e neri, bottiglione di vino, sacchetti di pane, soppressa, termos del caffè, bicchieri di carta, TV portatile, vasetti di fiori, ecc. e si fermano lì.
A Camposilvano, antico comune cimbro a 1150 mt. s.l.m., ci sono 8 gradi meno che a casa nostra e all’ombra c’è quasi frescolino. Ripasso l’incrocio a tre strade in mezzo al paesino, al centro del quale, nel 1974, piazzai anch’io un tavolino di ferro (per copiare i “lungostrada”) a mo’ di rotatoria e mi sedetti con i miei amici burloni a berci un Cynar (qualcuno si ricorda la pubblicità su Carosello?), contro il logorio della vita moderna. Ai guidatori delle macchine, allibiti, facevamo ciao .
Il Parparo Vecchio
http://www.google.it/imgres?q=parparo+vecchio+camposilvano&hl=it&biw=1024&bih=681&gbv=2&tbm=isch&tbnid=RKN5zSKShcebOM:&imgrefurl=http://www.camposilvano.it/ristorazione.htm&docid=JgFvXQO0f2Y0jM&w=360&h=230&ei=l5ROTvDSB8Sg4gTZpeHpBw&zoom=1&iact=hc&vpx=127&vpy=95&dur=80&hovh=179&hovw=281&tx=141&ty=118&page=1&tbnh=106&tbnw=166&start=0&ndsp=20&ved=1t:429,r:0,s:0) è una malga rettangolare, con il tipico tetto in lastroni di pietra della Lessinia, ad un’ora e venti di camminata tranquilla da Camposilvano, per boschetti di noccioli e pascoli pieni di mucche. Mangiamo fuori (25 gradi, temperatura ideale) anche se siamo a ridosso del parcheggio, con le moto che si fermano dietro la nostra schiena (e non è mica tanto una bella cosa), perché sull’altro lato della malga, nonostante il cielo limpidissimo, c’era un vento prepotente che faceva volar via piatti e bicchieri, e dentro appariva troppo soffocante per alcuni dei nostri amici. Siccome eravamo in sette e bisogna tener conto del parere di tutti, ci siamo seduti nel posto meno peggio, sotto gli ombrelloni, ma a ridosso del parcheggio.
Da bere, oltre a due bottiglie di acqua gasate e una naturale, ci facciamo portare un litro e mezzo di Bardolino della Cantina Sociale di Custoza. Una delle nostre amiche chiede e non ottiene un litro di acqua del “rubinetto” (fresca, buonissima, ma… o si sono dimenticati, oppure avranno pensato che era meglio vendere quelle in bottiglia…). No problem per la nostra amica (tosta): va a prendersi una caraffa da sola.
Il Bardolino, chiaretto, avrà fatto 11,5° ed era molto buono, bello fresco a temperatura giusta, sicuramente del 2010, giovane come piace a me (ma già lo conoscevo perché ero già stato più volte alla Cantina Sociale di Custoza a prendermene una damigianetta).
Passando in fianco al Covolo http://www.magicoveneto.it/Lessini/Camposilvan/CovoloF01.htm , la Marta ricorda le leggende e le favole che le raccontava suo papà , quando ci andavano a piedi da un paese lì vicino.
La lunga attesa (40 minuti) si sente di meno chiacchierando… poca organizzazione del servizio, pur volonteroso a vedersi… ma non c’era tantissima gente… Poi arrivano gli gnocchi di malga con la ricotta, anzi, con la fiorèta, la prima ricotta che sale su, conditi col burro. Sono veramente squisiti, migliori di quelli del Baito dei Santi (sul Baldo) e di Malga Lessinia (sul fronte ovest dell’altopiano).
Talmente buoni che, dopo avercene fatto fuori un piattone ciascuno, ne facciamo portare un vassoio con altre quattro porzioni, che ci hanno messo in conto per tre.
Di secondo ci facciamo portare due piatti di portata da dividerci: uno con polenta, funghi e Monte Veronese, l’altro uguale ma con la mezza soppressa al posto dei funghi. Ottimo il formaggio, è di malga e si sente, ottimo anche il salame, normale la polenta. Non so i funghi, ma non mi parevano eccelsi (nessun commento particolare).
Poi due vassoioni (con il contenuto equivalente ad una porzione a testa, anche di più) di verdure cotte miste: fagiolini lessi e saltati (molto buoni), peperoni in tegame(ottimi), cipolle di Tropea alla griglia (buone), cavoletto lesso e condito (buono), pomodori ripieni alla griglia (ottimi), zucchini ripieni alla griglia (preventivamente lessati, buoni), patate lesse condite (niente di chè). Porzioni abbondanti, tanto che ne abbiamo anche avanzato, perché alla fine eravamo pienotti.
Lento anche lo sparecchio della tavola, anzi, gli ultimi piatti con gli avanzi non vengono nemmeno portati via e rimangono lì davanti a noi.
Caffè per i nostri cinque amici, non per noi. Torniamo a Camposilvano, sotto un sole cocente e un’arietta fresca, attraverso la bella Valle delle Sfingi http://www.google.it/search?pq=covolo+di+camposilvano&hl=it&cp=19&gs_id=20&xhr=t&q=valle+delle+sfingi+camposilvano&gs_sm=&gs_upl=&bav=on.2,or.r_gc.r_pw.&biw=1024&bih=681&um=1&ie=UTF-8&tbm=isch&source=og&sa=N&tab=wi , dopo aver pagato 20 euro a testa.
Adesso, borsa di ghiaccio sul ginocchio per un po', e poi, per domenica, vediamo come siamo... sempre per una cosa soft... e per assorbire un po’ di fresco naturale...
Consigliato!
[Alfi]
22/08/2011