Mentre sono in uno studio poco distante sento il profumo inconfondibile delle lasagne cotte dalla mia nonna nella Petronilla, ci avete mai fatto caso che cotte nella Petronilla avevano un profumo diverso da quelle cotte nel forno? E’ un bussare incessante ad una stanza della memoria che mi fa rivivere atmosfere di almeno trent’anni fa, un risveglio di sensazioni legate ad affetti e luoghi che non esistono più se non nella mia mente. Sono zaffate continue, richiami prolungati alla mia infanzia: devo capire da dove provengono. Non è difficile, basta seguire il profumo, proviene da una piccola bottega dall’altra parte della strada. Entro, il locale è molto piccolo, una vetrinetta frigorifero e accanto il registratore di cassa. Dal retrobottega esce una signora dai modi molto spicci, quasi bruschi, di una donna affaccendata che non tempo da perdere, pur essendo però cortese. Ordino una vaschetta per 4 di lasagne, sono poco più di un chilo, da cuocere, 13,80 euro. Saluto ed esco, e uscendo vedo una piccola madia, che dà il nome al locale e che oggi racchiude i miei ricordi.

La domenica mattina le cuocio. Di pasta verde, sono come fatte in casa, non si percepiscono insaporitori, non sono iper saporite, forse al contrario un pelo insipide, trovo giusto il rapporto pasta besciamella ragù. Lasciano nel piatto un pochino di unto ma non in modo eccessivo. Tra le migliori provate tra quelle acquistate in gastronomia, 4 cappelli.

Consigliatissimo!!