Il ristorante, che serve anche gli ospiti del vicino albergo, è a due passi dal mare, ed ha un ampio e comodo parcheggio poco distante. Il nome appare molto coerente con la collocazione. Le Nereidi, personaggi mitologici, erano considerate creature immortali e di natura benevola. Facevano parte del corteo del dio del mare Nettuno, e venivano rappresentate come fanciulle con i capelli ornati di perle, a cavallo di delfini o cavalli marini: la più famosa è Teti, la madre di Achille. cervo è un caratteristico comune a vocazione turistica, come tanti appartenenti alla riviera dei fiori. In agosto ospita il “festival internazionale di musica da camera”, che si svolge ininterrottamente dal 1964.
L’ambiente è arredato in modo moderno e funzionale, con ampie vetrate e un grande acquario con pesci tropicali. Lo chef, così come la ragazza ed il ragazzo che servono in sala, sono molto giovani e gentili. Ci accolgono con un bel sorriso, che predispone sempre bene, e senza dubbio favorisce la prima apertura di fiducia nei confronti del servizio.
Grande attenzione per l’intolleranza al pepe dell’amico g.falconline, consigliato al meglio dopo un breve consulto tra camerieri e chef, favorito anche dal fatto che, fatta eccezione per le paste ripiene, tutto il resto è preparato espresso. La cameriera, gentilissima, ci informa che tutta la pasta fresca è preparata da loro.
Siamo in quattro e partiamo con due porzioni di antipasto misto di mare “Le Nereidi” da spartirci, composto da polpo con patate e lamelle di finocchio, calamari con cipolla di tropea marinata, salmone, gamberetti in salsa rosa e alici fritte. Tutto davvero squisito, abbondante e ben presentato.
Come primo ordiniamo “Scialatielli in guazzetto di calamari”, “ gnocchi di patate, con carciofi; gamberi e ricotta salata” e “risotto alla polpa di granchio e gamberi”. I piatti sono composti con grande cura e le porzioni generose. Tutto è molto buono, in modo particolare il risotto, dal quale sbucano corpo, chele e gambe di un Grosso e polposo granchio, in ligure “sghitta perusa”.
Ormai siamo sazi, saltiamo il loro gustoso fritto misto del quale ho approfittato in altre occasioni, ed ordiniamo il dolce: tre semifreddi al torroncino e un tortino dal cuore caldo di cioccolato, tutti molto buoni.
Durante la cena abbiamo volutamente rinunciato al vino, ed abbiamo accompagnato le portate con tre bottiglie d’acque e due caffè per finire. Alla fine ci sono stati offerti dei biscottini da thè, con amaro e limoncello.
Il conto finale è stato di 27 euro a testa, ed ha visto una sofferta battaglia con i miei ospiti su chi dovesse avere il piacere di porgere la carta di credito, tenzone da non divulgare in Liguria.
Senza dubbio una bella serata con del buon cibo a conclusione di una splendida giornata di sole, a cui ha fatto da piacevole contorno la cortesia del servizio e la squisita compagnia dei miei amici “modenesi”.
Consigliatissimo!!
[Reginalulu]
14/12/2013