Pranzo di Natale 2014.
Location, la medesima dei due anni precedenti (forse inizia ad essere ora di cambiare).
Formazione, la medesima dello scorso anno con il rientro di Svetlana e la fuoriuscita di Alina.
Tavoli apparecchiati in maniera perfetta con doppie posate, triplo bicchiere, tovagliato in stoffa.
Il pranzo è “di pesce”, vino in caraffa, prosecco di Valdobbiadene e verdicchio Classico, acqua a volontà.
Si parte con un antipasto “ad personam”, nel piatto due gamberoni, due cappesante, tagliatelle di seppia condite con pesto alla rucola, una novità d’effetto scenico dal sapore delicatissimo.
A seguire una ciotola con purè di patate e gamberetti croccanti, molto buono, anche se il polpo dello scorso anno era “più meglio”.
Gli antipasti terminano con vongole condite con olio e limone, piatto semplice ma gradito.
Passiamo ai primi:
risotto allo zafferano con Scampi, cottura perfetta, ottimi gli scampi, forse un po’ esagerata la quantità di zafferano;
maccheroni alla chitarra con scampi, in rosso, la consistenza della pasta è da standing ovation, perfettamente al dente, doga spessa, assolutamente artigianale, il condimento lascia invece un po’ a desiderare, forse troppo concentrato di pomodoro, peccato.
Ed arriva anche il secondo, un bel rombo sormontato da patate a velo, piatto molto delicato ma le patate risulteranno un po’ troppo indietro di cottura ed anche al rombo sarebbero occorsi un paio di minuti in più, diciamo che è stato reso deludente un piatto che avrebbe meritato ben altra considerazione.
Nulla da obiettare sul fritto misto, calamari, totani, gamberetti, sogliole, pesce azzurro, un fritto fragrante ed asciutto che ha risollevato il morale.
Di contorno non c’è traccia, ma nessuno ne sente la mancanza.
Ed arrivano anche i dolci, “solito” trionfo di dolci natalizi: pandoro, panettone, torrone al cioccolate, torrone classico, cioccolato con nocciole accompagnato da un flûte di spumante (dolce o secco) versato direttamente dal cameriere.
A conclusione un buon caffè.
A parità di prezzo (a caval donato non si dovrebbe guardare in bocca) mi è sembrato si sia un po’ lesinato sulla quantità, mentre la qualità delle materie prime è rimasta ottima.
Preciso, attento e veloce il servizio, qualche “magagna” è stata riscontrata sulla cucina: troppo zafferano nel risotto, troppo pomodoro nella pasta, tempi di cottura non perfetti per il rombo.
Nel complesso un vistoso calo rispetto allo scorso anno, non fosse che il locale era pieno in ogni ordine di posti si rischierebbe di non arrivare al secondo cappello; tenendo presente questa cosa ed il fatto che “a Natale dovremmo essere tutti più buoni” arriviamo ad un “risicatissimo” terzo cappello, più per “meriti acquisiti” che per la realtà della singola esperienza.
Consigliato!
[gherta]
30/12/2014