Sabato scorso insieme ad alcuni amici e amiche (per la precisione eravamo in dodici) siamo andati a cena in questa "ustaria".
Vi ero passato davanti parecchie volte in bicicletta, ma devo essere sincero, non vi avevo mai fatto caso (forse per il semplice motivo che si trova poco dopo uno strappetto niente male, dopo il quale difficilmente lo sguardo riesce a staccarsi dal contachilometri che arranca tra i 4 ed i 5 km/h...).
Cmq, tornando a bomba (come diceva la mia prof di mate del liceo), all'esterno il locale si presenta bene, rustico ed accogliente, unica pecca il parcheggio non molto ampio, abbiamo dovuto abbandonare le macchine lungo la strada.
Non appena entrati il titolare ci ha fatto accomodare al nostro tavolo, dove ci attendevano (purtroppo già aperte) due bottiglie di pignoletto e due di lambrusco grasparossa, insieme a degli eccezionali crostini che hanno meravigliosamente adempiuto al loro dovere di aprirci lo stomaco.
Nel frattempo lo zelante e sorridente proprietario si accordava con la tavolata sul bis di primi da portare e, facendo sopraggiungere al tavolo due cestini di fumanti gnocchini fritti accompagnati dai relativi vassoi con ciccioli (eccezionali), salame e cotto, diceva che per i secondi ci avrebbe pensato lui.
Dopo aver letteralmente sbranato gli gnocchini l'attesa per i primi è stata un po' lunghina e snervante, ma pienamente ripagata dalla bontà dei tortelli (con ripieno di pane, patate e formaggio), discreti ma niente di straordinario i triangoli al radicchio.
A questo punto aspettavamo con curiosità i secondi che il gestore aveva scelto per noi; quando hanno iniziato ad arrivare a tavola cestini di crescenti (anche se a dire il vero crescenti non erano; sembravano, data la forma quadrata e la croccantezza, più le piattine che servono al Divin Leone) con vassoi di prosciutto crudo, piatti con verdure cotte, vassoio di costine ancora da tagliare, pollo fritto, brasato e patate fritte, queste ultime veramente eccezionali.
Tutto piuttosto buono, a parte il pollo fritto che non mi ha entusiasmato, quantità non esagerata ma sufficiente a fare avere un assaggio di ogni cosa ad ogni commensale, ma soprattutto (almeno per me, visto che non mi era mai capitata una cosa del genere) molto simpatica la scelta di portare poco di molte cose, in modo da rendere più varia ed interessante la cena.
Abbiamo continuato ad annaffiare il tutto con del discreto grasparossa (penso Zanasi). Non ricordo di preciso quanti "morti" abbiamo lasciato sul tavolo, ma direi almeno otto o nove.
Al momento dei dolci c'è stata un'altra curiosa scena cui non avevo mai assistito, il cameriere è arrivato con un immenso vassoio sul quale vi erano almeno una quindicina di tipi differenti tra torte, dolci e semifreddi ed ogni commensale poteva scegliere quello che più preferiva seguendo la famosa regola del "chi primo arriva meglio alloggia". Personalmente sono riuscito ad accaparrarmi una buona zuppa inglese mignon.
Caffè.
Grappa, limoncino e nocino al tavolo.
Il tutto per 20 eurini tondi tondi cadauno.
Immagino che il prezzo da menù fisso fosse stato precedentemente fissato dal mio amico che aveva prenotato, ma direi che siano stati proprio ben spesi.
Per una bella serata in compagnia e per fare un po' di sana baracca direi che l'Ustaria Tre Valli sia decisamente consigliata!
Consigliato!
[gi]
15/02/2008