UMBERTO, UN ANTICO AMORE
Parlare di Umberto per me è come parlare di un posto dove ho vissuto: è la gelateria vicino a casa (non la più vicina in realtà , recentemente me ne hanno aperta una proprio di fronte, ma non è gran che); da bambino ci andavo già ; quando mi sono innamorato per la prima volta a quindici anni uno dei tanti motivi scatenanti (direi dopo l'avvenenza fisica e l'affinità politica, ma prima di molti altri) è stato che ella adorava la crema di Umberto quanto me.
Umberto è lì al suo posto dal 1959, e da allora credo abbia introdotto o eliminato pochissimi gusti.
Ci sono andato oggi e ne proponeva dieci: crema, crema bianca (sarebbe un fiordilatte), crema caramellata, nocciola, cioccolata, menta, limone, fragola, pompelmo e (mi pare) caffè; ma per me potrebbe averne anche solo due, crema e nocciola, o al limite uno. Mi manca un po' il gelato al Grand Marnier, che un tempo facevano d'inverno, ma credo che non sia nemmeno arrivato a vedere gli anni '90.
La vecchietta dai vaporosi capelli bianchi che mi serviva da bambino non c'è più, il gelataio barbuto e biondo con gli occhiali non lo si vede quasi mai, e la acida e stizzosa signora dai capelli tinti ormai è piuttosto anziana anche lei e raramente serve i clienti, a preparare coni e coppette oggi sono quasi sempre giovani che vengono apparentemente dall'India.
UN PICCOLO NEGOZIETTO DAGLI ORARI STRANI
Il posto è molto piccolo: vetrina da “una luce”, come si diceva un temo, un lungo banco sulla sinistra, giusto un paio di tavolini (sempre vuoti) e una vetrina frigorifero per i semifreddi sulla destra, il laboratorio con le bellissime macchine Carpigiani d'epoca in fondo, nella bella stagione due panchine all'esterno.
Una cosa che voglio sottolineare è che qui tutti i gelati sono tenuti in pozzetti chiusi, e questo secondo me è un indice fondamentale della qualità di una gelateria (sebbene non sia né condizione necessaria né sufficiente): in questo modo il gelato si mantiene a una temperatura migliore, non è esposto all'aria e oltretutto non si alletta il cliente con coloranti o simili; per la stessa ragione non ci sono i pezzi di frutta (fresca o secca che sia) all'interno del gelato, vorrei anche far notare che quando uno è particolarmente contento di trovarli, come fossero la parte più buona, vuol dire che probabilmente c'è qualcosa che non va nella qualità del gelato.
Gli orari sono un po' strani: cerca di avere orari da negozio, quindi chiude per la pausa pranzo e la sera per le 19, giusto in piena estate tira fino alle 22, ma raramente di più. Tra l'altro alle volte è misteriosamente aperto quando ti aspetteresti che sia chiuso o viceversa. La cosa migliore per essere sicuri di trovare aperto è andarci a metà pomeriggio o metà mattina.
CARO COME IL FUOCO
Il gelato qui è molto caro, ma un tempo lo era ancora di più: ricordate quando il cono costava mille lire nelle gelaterie artigianali di qualità e ottocento in quelle più banali? Da Umberto costava già 2000 lire; quindi, che adesso il cono ci sia in due varianti da 2 o 3 euro, e le coppette da 2, 3 e 4 euro, in prospettiva fa meno impressione: qui a Milano sono tante le gelaterie che fanno prezzi simili, visto però che le dimensioni possono variare quello che conta è il prezzo al chilo, che qui è di 25 euro. Li vale, però, li vale tutti.
NON CI SONO PIÃ? I GELATI DI UNA VOLTA…
Purtroppo negli anni la qualità del gelato è diminuita… e allora perché lo recensisco con cinque cappelli? Semplicemente perché un tempo era il migliore in assoluto, da 25 cappelli almeno, quando la sua crema era meravigliosamente gialla, e sentivi che tra gli ingredienti c'era la scorzetta di limone grattugiata fresca ma senza che prevaricasse, e la consistenza era perfetta… ora invece è semplicemente uno splendido gelato… la nocciola in confronto ha perso meno qualità , ed è ancora più o meno come la ricordo. La frutta qui io non l'ho quasi mai presa, per la frutta vado altrove, e poi sono un esponente del partito di quelli che pensano che i veri gelati sono le creme; comunque il pompelmo rosa è apprezzato dai cultori del genere e fragola e limone sono molto affidabili.
Diminuita, e di molto, è anche la qualità del cono stesso: un tempo era una vera cialda di pasticceria croccante, adesso è invece uno di quei banali coni un po' spugnosi… suppongo che incidesse troppo sul prezzo, e inoltre, essendo quello vecchio un vero cono geometrico completamente cavo, ci stava dentro troppo gelato.
OGGI CREMA, COME SEMPRE
Oggi ci sono passato di ritorno da Poporoya, e siccome da un po' di giorni ho mal di gola e secondo molti medici il gelato in questi casi fa bene ho pensato di prenderne uno… come medicina, sia chiaro! Alle 13:45 era fortunatamente aperto, ho quindi potuto prendere la mia coppetta di crema da tre euro, che mi ha accompagnato giusto giusto il tempo di arrivare a casa.
Ma non è questo il modo migliore per mangiarlo… il modo migliore è prendersi una bella vaschetta di crema, e tranquillamente a casa propria farsi delle immense coppe di affogato al whisky di malto. Per anni ho usato il Macallan, ma vanno bene, a mio avviso, tutti i malti rotondi, ricchi e con una nota un po' dolce, mentre stridono quelli troppo torbati. Si tratta di una di quelle combinazioni davanti alle quali io non riesco a fermarmi: portatemi via la vaschetta e la bottiglia, oppure mi fermerò solo quando il gelato sarà finito. Finché non lo si è provato, non si riesce a immaginare quanto questo matrimonio sia perfetto.
LA COLLOCAZIONE
Piazza Cinque Giornate è una delle porte della cerchia delle mura spagnole, tra tutte quella più vicina a piazza Duomo, nel suo centro un monumento di Giuseppe Grandi ricorda le cinque giornate dell'insurrezione anti austriaca del marzo del 1948; da qui parte corso di Porta Vittoria, dove troneggia il tribunale più famoso d'Italia; in questa piazza passano moltissime linee di tram e autobus, ma non ci sono fermate della metropolitana (ce ne sarà in futuro una della progettata linea 5, pare…); se qualcuno pensa di venirci in macchina… posso solo dire “auguri”, non mancano comunque i posteggi a pagamento, nelle vicinanze.
Imperdibile!!!
[MarcoeSilvia]
13/03/2008
Fai venire la voglia di venire a milano solo per un gelato