Sono molto arrabbiato.
Ma tanto.
E' mai possibile che con tutte le possibilità che ci sono nel ventunesimo secolo;
tutti i canali mediatici ed informatici;
tutta la lunga schiera di esperti, medici, pediatri, infermieri, guru e sapientoni che impazzano in tivvù e sul web;
zii, cugini, fratelli, vecchi rimbambiti, campioni olimpici del “so tutto io” e chi più ne ha più ne metta;
possibile che nessuno si sia preso la briga di spiegarci di fare a nostro figlio quella stramaledetta valvolina?
Sì, quella vigliacca valvolina che dovrebbe chiudere l'esofago del nostro piccolo e non farlo soffrire del maledetto reflusso.
Ma dico io!
Con tutto l'impegno che ci abbiamo messo!
Siamo stati molto attenti a fargli due orecchie, due occhi belli, i capelli ed un pistolino, ci abbiamo messo addirittura due settimane per fargli tutte le venti dita, due giorni per la cistifellea, gli abbiamo persino fatto le pieghe sotto il collo, i brufoletti e l'opzione “culetto rosso”.
Insomma, siamo stati attenti a tutto e per il fatto che nessuno ci ha avvertito di quella stupida valvola, adesso ci troviamo con un figlio che perde!
Sì, perde.
Perde come un tubo di un impianto non a norma, come un rubinetto di un autogrill, come una grondaia arrugginita di una palazzina di periferia.
Ci troviamo con un vaso comunicante con il pannolone!
E così, eccoci con il nostro vomitino ambulante sul lungomare di Cervia, sono le due del pomeriggio di una bella giornata di sole e siamo entrambi affamati come due barracuda dei mari del sud in cerca di pesciolini saporiti.
Appena giunti all'inizio del porto canale, vediamo il posto che fa per noi, una bella veranda assolata e deserta, se non fosse per un tavolo occupato da una famigliola con due figli di cui uno sul seggiolone ed indemoniato come Damien.
Guardo l'Ele negli occhi e l'intesa è immediata, proviamo!!
Non siamo ancora andati al ristorante con Eddie e siccome è ancora molto piccolo è un rischio, che comunque corriamo volentieri, FAME!
E poi non faremo certo una brutta figura visto che c'è il piccolo Satana al tavolo vicino
Ci sediamo e subito una signora gentile ci porta un menu da cui scegliamo immediatamente due piatti di spaghetti alle vongole ed un mezzo litro di vino frizzante alla spina.
Metto la carrozzina di fianco al tavolo, fisso le ruote e con un piede la scuoto ritmicamente, sssss dorme!
Il sole picchia duro e ce l'ho giusto giusto dritto in faccia e sono senza occhiali.
Tendo una trappola all'Ele: “vieni da questa parte tu, che hai gli occhiali?”
Venire “da questa parte”, significa accudire la carrozzina, e visto che l'Ele non è mica fessa la risposta è: “no no, stai pure, prendi questi!” e mi porge i suoi occhialoni da sole modello visiera da motociclista e rifiniti in oro
Da quel momento ho le sembianze di Ru Paul e vengo ripetutamente scambiato dai passanti per un famoso trans che fa la cubista al Pineta
Dopo essermi ingurgitato un cassone di grissini modello mangiatore di spade, finalmente compare la cameriera che ci mostra una padella stracolma di spaghetti e ci chiede se vanno bene, io strabuzzo gli occhi e chiedo: “ma sono anche per l'altro tavolo vero?”
“Ma certo che no!” è la sua risposta.
Sparisce in cucina e torna con due cofane da almeno 250 grammi di pasta a testa!
WOW!!!
Mi avvento sugli spaghetti con la foga di un felino ma all'improvviso vedo un ciuccio volare sopra al tavolo seguito da un vero e proprio spruzzo di liquido bianco.
Una sirena lancia l'allarme: UUUEEEEEEEE!!!!!!
Maledetta valvola!
Smetto i panni del travone e mi metto l'elmetto da pompiere, mi affaccio al bordo della culla pronto a tamponare la falla e vedo Eddie girato su un fianco che si stira e torna a dormire.
SSIIIII!!!
Asciugo il pupo e tutto felice torno alla mia montagnola gialla ricolma di conchiglie.
Gli spaghi sono buonini, purtroppo niente di eccezionale ma si lasciano mangiare, ed infatti li sbraniamo velocemente insieme alla caraffa di vino.
Ma vuoi mai che riusciamo a fare un pasto normale?
La sirena del porto si mette a suonare e non riesco nemmeno a fare in tempo a chiedermi perché, che una fittissima coltre di nebbia scende improvvisamente su di noi!
Inizia a fare fresco e la nebbia fa sul serio, sembra improvvisamente S.Martino e chiedo alla camarra un vin brulè e due caldarroste
Lei mi guarda strano ed io sorrido ordinando due caffè.
Il nostro tubo fallato continua a dormire ma oramai è troppo freddo e così vado alla cassa e pago quaranta euro totali.
Salutiamo la gentile signora che si è presa cura di noi e ce ne andiamo dopo aver assistito alla scena del piccolo satana di undici mesi picchiare selvaggiamente sua madre con il contenitore dei grissini
Mah!
Dai, tutto sommato non è andata male, presto riproveremo, probabilmente non qui.
Adìo Zèmian.
Buono
[Kava5150]
03/05/2009
"Don't go breakin' my heart..."