Di ritorno da dieci giorni monfalconesi, che nostalgia!
Avrei tanto da raccontare su questo bel paese e la sua magnifica regione, tante cose che mi hanno sbalordito e fatto venire voglia di restare lì.
Poi la mia Modenina finisce che mi manca sempre, ma questa volta avevo trovato una gran bella cuccia e tornare è stato un po' faticoso.
Non ho per niente voglia di buttarla in polemica, ma ragaz, quando arrivi lì e odi i prezzi delle bevande viene realmente da trasalire!
Lì è tutto “un buttar (offrire) giri” di bevute, ed è una cosa bellissima, che a noi palesemente manca COSI', ma poi è presto chiaro il motivo.
Senza prendere come riferimento le private (che definirei come rivendite di vino e prodotti tipici che dispongono anche di tavoli all'aperto per degustare e sbevazzare in compagnia e dove un litro di siada -vino più gazzosa- costa 1,60 €), nei bar o nelle enoteche uno spritz aperol costa 2,30 €… e si vergognano di farlo pagare così tanto!
Un bicer di vino 2 € massimo si arriva a 3.
Insomma ci siamo capiti.
E non siamo all'estero in un posto povero, ma in un paese italiano dove comunque sui prezzi delle altre cose più o meno siamo lì, almeno rispetto a Modena (affitti, mangiare,ecc e idem per gli stipendi di base).
Chiudo qui il discorso, anche se in realtà mi piacerebbe parlarne, ma procedo con le recensione.
Dopo aver fatto giornata al mare a Sistiana, ci rechiamo in Enoteca nel centro di Monfy, dove ci beviamo due spritz bianchi (vino bianco e acqua, per chi vuole ghiaccio e limone) che costano la bellezza di 1,30 € ognuno. Portano anche delle tartine coi salumi o capresi, più noccioline e patatine, quindi non è che poi tirino via dalla parte mangereccia...
Ci facciamo consigliare un posto per la cena e partiamo per andare alla trattoria Pacor che si trova a Iamiano,frazione di Doberdò del Lago, un paesino situato sull'altopiano carsico al confine con la Slovenia, ove la gente parla principalmente sloveno.
Giungiamo a destinazione riconoscendo la trattoria dai due lampioncini accesi con l'insegna della Lasko (la più conosciuta e rinomata birra slovena che qui va per la maggiore, e che mi piace molto..e si trova anche al Grandemilia!)
Il locale dentro non l'ho praticamente visto, ci fanno subito accomodare al nostro tavolo prenotato all'esterno sotto i gazeboni (lì fuori saremo stati circa una trentina di persone, ed era praticamente pieno).
Sempre all'esterno, verso il fondo dello spiazzo dove ci troviamo, osserviamo una griglia enorme e un fuoco con delle fiamme vivacissime che crea una bella atmosfera e luce mentre il sole tramonta del tutto.
Alora, ecco qui la prima nota dolente dell'unico aspetto che non si merita grandi voti (il servizio): passa un quarto d'ora pieno prima che ci si consideri.
Va bene che le cameriere (a quanto ho capito padrone del locale) sono solo 2 e fanno un bell'avanti-indrè perpetuo, però non è che siamo centinaia di persone, secondo me potevano fare di meglio.
Poi a un certo punto ho avvertito la sensazione che fingessero di non notare che cercavamo di intercettarle (sia noi che altre due coppie) e la cosa mi ha un po' infastidito.
Scaduto il quarto d'ora il mio moroso si alza per andare a recuperare un menu, almeno per metterci un po' avanti.
Dentro incontra una delle cameriere che dice che ce lo porterà fuori lei.
Altri due minuti ed eccola che ce lo porta, alè.
Noi due avevamo voglia di carne alla griglia per cui abbiamo direttamente guardato la pagina con le carnazze, non so dire se vi fossero anche dei primi, ma direi di no. E di sicuro non c'era pesce.
Passano poi presto a prendere l'ordine:
2 grigliate miste 13€x2
2 patate fritte 3€x2
2 birre Lasko medie 4€x2
(coperto 2€a testa, un po' esgerato visto che la tovaglia era di carta, il posto in generale era alla buona e ci han portato solo qualche fetta di pane in un cestino come extra)
Dopo un'attesa stavolta non eccessiva ci arrivano i due piatti di patate (buonissime e tante) e poco dopo i due piattoni di grigliata.
Diciamo che vale la pena sgionfarsi le balle aspettando visto che il piatto è ottimo: 1 costina di maiale, 1 salsiccia di maiale, 3 cevapcici, 1 quarto di pollo (con l'ala), una zona di salsa senape,una zona di Ajvar (salsa di peperoni piccante d'obbligo coi cevapcici che io importerei volentieri anche nelle nostre grigliate) un mucchio di cipolla bianca cruda tagliata a fettine, un tronchetto di polenta grigliata (immancabile in tutte le grigliate di carne e pesce di queste zone). La carne era veramente buona, il pezzo forte il pollo, un inno al pennuto.
Anche la polenta era eccellente, ho mangiato anche quella del mio commensale gnesino, pocciata nell'ajvar e cosparsa di pezzi di cipolla. E' stato un piatto di pura goduria.
Va detto che la cena è stata anche pittoresca visto che circa a metà è esploso nel cielo un temporale potentissimo. Subito sembrava che i gazebo tenessero la pioggia lontana da noi, ma dopo qualche minuto hanno iniziato a far sgocciolare torrenti d'acqua sui tavoli e sulle genti. Noi mangianti ci siamo tutti alzati coi pezzi di cevapcici in bocca per spostare i vari ambaradan verso il centro dei gazebo, e si è riusciti a continuare a mangiare tranquilli senza troppi spruzzi. Anche qui, le due cameriere non hanno mosso mezzo dito per aiutarci a spostare il tutto, né sono venute a chiedere se ci si voleva spostare dentro o cose simili.
A tutti è andata bene così ed è stato anche divertente, però un minimo di interesse secondo me potevano mettercelo.
Finito di mangiare al mio moroso è cascato l'occhio su dove eravamo posizionati prima di spostarci e ha notato il suo povero cellulare inerme in una pozzanghera che si continuava a prendere la pioggia! Ovviamente ci ho preso sotto io che ho spostato le sedie, non lui che lascia il borsello aperto...
Ma il caro tenero cellulare fortunatamente non ha risentito del bagno
Caffettino per Mauro-Felix e conto: 45 euro, non tra i più economici testati in terra “bisiaca” ma li valeva tutti per il cibo.
E mi sento tanto fortunata ad aver trovato l'amore in questa terra, che mi ha fatto fare questa vacanza splendida, e ormai me sento bisiaca un po' anca mi, e no vedo l'ora de tornarghe.
Vi metto questo bellissimo pezzo ”Lassime star cussì” di Lorenzo Pilat, cantautore triestino, ma il triestin per nuetar mudnes non è poi così difficile da capire…e neanche il bisiaco.
http://www.youtube.com/watch?v=EyzfCySKOug
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me go imbriagà de ti
Consigliatissimo!!
[ema]
02/09/2009
Hai proprio ragione il nord est è tutta un'altra musica....quante ciucche a naja ancora le ricordo volentierissimo