Ssssnnnnnnniiiifffff!!!!!
Senti come si respira bene qui!
L'aria riempie i polmoni e per poco non mi viene un traballone da finire per terra.
Siamo al Lago di Braies che rimane, per me, una pietra preziosa incastonata in una valle benedetta come la Val Pusteria.
Il lago è piccolino e di quel verde indefinito che si trova a metà tra il colore dei sogni e quello dell'anima.
Un colore che entra anche dove non dovrebbe, e che ti costringe a fare i conti con qualcosa che non capisci ma, se hai fede, puoi anche intuire.
Chi ce l'ha, lo potrebbe tranquillamente definire, un luogo Divino.
Di una bellezza disarmante.
Io l'Ele e Pistolino, siamo giunti presto, non sono ancora le otto di mattina, ed il lago è tutto nostro.
Le piccole imbarcazioni riposano leggere sotto la palafitta di legno, quasi capiscano il duro lavoro che le attenderà oggi, quando un'orda di turisti schiamazzanti riusciranno a rovinare lo spirito del luogo trasformandolo in un luna park, e che ritornerà ad impossessarsi di sé stesso solo dopo le prime ombre del tramonto.
Noi invece vogliamo farci accarezzare i sensi da questa conca d'oro in mezzo ai monti e ci riposiamo in una bella insenatura dopo la piccola chiesa sulla riva di valle.
Immersi nella nostra pace, giochiamo con il nostro cucciolo, cullati dalle piccole onde che riverberano sulla riva e ci scordiamo così del mondo, delle fatiche del vivere, del sonno che abbiamo dimenticato e delle piccole meschinità quotidiane.
L'unico fattore che ci riporta alla realtà è il brontolio dei nostri stomaci viziati.
Urca, sono già le undici e mezza!
Mentre torniamo verso il parcheggio, veniamo raggiunti dal resto della comitiva, che consiste in un numero di parenti e loro amici, enormemente maggiore di quanto potrei sopportare senza fatica!
Ma tant'è......
Per fortuna, uno della ghenga estrae un biglietto da visita di un postarino che gli hanno consigliato in paese e che si trova poco distante dalla strada di ritorno a San Candido.
Prendo la situazione in pugno, telefono e dopo qualche difficoltà dovuta alla lingua (ahhh foi fenire da Ithalia! ), prenoto un bel tavolo per undici più un bambinello.
Il ristorante è ciò che di più tipico ti puoi aspettare, i balconi ornati da muraglie di gerani colorati, una stufa di maiolica mastodontica che ti accoglie all'ingresso, tutto il personale femminile in abiti tirolesi lunghi e molto scollati, un bagno piccolo ma ottimamente attrezzato per bambini (fasciatoio, salviette, ecc..) ed un bel giardino curato dove ci accocoliamo allegramente attorno al nostro tavolo.
In un baleno, arrivano al nostro capezzale svariate bottiglie di acqua ed un paio di scintillanti caraffe colme di Forst spumeggiante.
Nel berla avidamente, mi sento come una pianta bruciata dal sole nel momento che viene annaffiata, ogni millimetro del mio corpo rabbrividisce gioioso all'arrivo di questa nuova linfa vitale...aaaaahhhhhhhhhh!
"Kellnerin, eine andere, bitte!"
Da mangiare tutti scelgono una mega grigliata mista con i funghi, tranne uno....IO
Eh sì, cosa volete che mi faccia scappare una super polenta tirolese con formaggio di malga, galletti e porcini???
No bèli!!!
E volete che dica di no ad un piattone miracoloso di costolette di agnello alla brace con patate al forno, miele e timo???
No bèli!!!
Neanche da sottolineare che mi hanno sbavato quasi tutti nel piatto
Edo è a capotavola e mangia la sua sbobba a quattro ganasce, contornato da nonna, cognata, amica della cognata e nipote che fanno a gara per imboccarlo...favoloso! Così ho tempo e tranquillità per la mia birra e la polenta che mi fa l'occhiolino.
Piatto semplice ma prodigioso che mi ricorda quei bei pranzi d'inverno dalla nonna Bruna, quando la fitta nebbia della campagna cedeva il palcoscenico ai freddi e tenaci raggi del sole ed io, mi stringevo le spalle riscaldandomi la punta del naso prima di affondarlo in un mare di polenta con il ragu. Bello.....
Il sughino di porcini e galletti è veramente squisito.
Il pranzo scorre piacevole ed il piatto di costine di agnello è sontuoso. Otto, dico otto, costine cotte magnificamente, con la loro bella crosticina ben in evidenza, coccolate da un'emulsione a base di miele e timo che ne contrasta in maniera esemplare, la sua sapidità.
Mondiali!
Le patate al forno purtroppo sono anonime.
Dopo aver difeso i miei agnellini dai numerosi assalti, sono sazio!
Gli altri si dilettano con alcuni dolci dai quali trarranno molto giovamento, mentre io preferisco un caffè che ricorda sentori lontani di toscano già spento e una grappa di pinot nero, molto apprezzata.
Finisce così un lauto pranzo che ha coronato una metà giornata da ricordare.
Prezzo?
Ventiquattro eurini a testa! Ottimo direi.
Da considerare anche il servizio discreto e disponibile, nonché la qualità della birra spillata che era di ottima qualità.
Quattro cappelli gonfi gonfi non glieli toglie nessuno.
Adìo Zèmian.
Consigliatissimo!!
[joy]
30/09/2009
Complimenti per tutto