Sabato 10 Ottobre, arrivo a Venezia come da copione. Ã? nuvolo. Dopo qualche minuto che sono sceso dal treno si scatena un putiferio e comincia il “diluvio universale”. Bell'accoglienza.
Ci bagnamo come pulcini caduti in una tinozza piena d'acqua, io e mia moglie, colti decisamente di sorpresa e impreparati a questo inferno. In un modo o nell'altro riusciamo a guadagnare il vaporetto, a salirci e a raggiungere la nostra meta, il B&B dove ho prenotato.
Saliamo a stento i tre piani, senza ascensore, per raggiungere la stanza, con immane fatica, più per l'acqua che ci portiamo addosso che per il peso dei trolley.
Rifocillati e cambiati, decidiamo di andare a mangiare, ma siamo allo stremo e con nessuna voglia di prendere una nuova ondata d'acqua dal cielo, decidiamo di andare nel locale sotto le nostre finestre, Trattoria da Fiore, del quale ho già fatto una sommaria recensione lo scorso anno, quando andai a mangiare le moeche dal bacaro.
Questa volta non mi limito ad acquistare e portarmi via il fritto, mi siedo e voglio mangiare tranquillamente. Il locale ristorante è composto da due sale, con tavoli un po' compressi, la prima pittata di colore marinaresco sulle tonalità azzurre, la seconda, più interna sul giallino, molto luminosa. L'arredamento è in stile arte povera.
Ci sediamo in un tavolino da due all'interno della seconda sala e subito dopo arriva una gentile cameriera bionda (tinta) di carnagione scuretta, non abbronzata, ma sudamericana. Chiedo alcune spiegazioni sulle portate e poi ordiniamo.
Ciccheti misti del bacaro di Fiore e fritto misto di pesce per me, bigoli con finferli e patate fritte per mia moglie. Da bere acqua gassata e mezzo litro sfuso di Chardonnay.
Tempo di cottura della pasta e arriva la prima parte. I bigoli sono cotti alla perfezione e si sposano bene con i funghetti, sugo in bianco. il mio ciccheto è composto da: frittatina di sardina, sardina ai ferri, peperone lungo ripieno, pomodoro ripeno con olive, anelli di calamari fritti, gamberone pastellato, gamberetti fritti (quelli piccolissimi), seppia ai ferri e polpettina di carne (probabilmente con bianco d'uovo perché leggerissima).
Mangiamo e gustiamo tutto, un unico grosso difetto, tutto troppo salato.
Seconda passata. Patatine fritte ottime, salate, e fritto misto di pesce, salato: gamberetti piccolissimi, anelli e ciuffi di calamari, triglia e sogliola.
Anche qui nonostante il difettuccio, mangiamo tutto, ma alla fine sono strapieno. Vuoi per il sale, vuoi per le porzioni da carrettiere.
Mia moglie prende un tiramisù, buono, poi due caffè normali e una grappetta morbida per me, discreta.
Spesa totale 88 €.
€ 2 coperto x 2
€ 15 ciccheto
€ 15 bigoli
€ 18 fritto misto
€ 8 patate fritte
€ 8 tiramisù
€ 8 vino
€ 4 acqua
€ 2 caffè x 2
€ 4 grappetta
Conclusione: a Venezia la vita del turista è carissima, questi prezzi sono quasi bassi, incredibile. Comunque, 4 cappelli. Cibo troppo salato (quel giorno, il giorno dopo ho preso al volo una cosetta ed era perfetta), servizio ottimo, frittura non eccezionale come al solito (forse l'umidità l'ha fatta da padrone), non perfetta come la ricordavo.
Le moeche quest'anno non c'erano, è stato troppo caldo e ci saranno il mese prossimo (informazione avuta da bicio che ringrazio pubblicamente, e col quale andrò a mangiarle quando sarà il momento).
Il locale merita una visita se si passa da Venezia, è sempre pieno e frequentato fino a tarda notte. Forse una delle migliori bacarie della città lagunare.
Consigliatissimo!!
[barbe]
15/10/2009
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