Contrariamente alle mie abitudini, recensisco negativamente un locale; non si tratta di una ripicca ma di una segnalazione doverosa nei confronti di chi, incautamente dovesse capitarci pensando, come facevo io, che in Romagna si mangi bene dappertutto.
Reduci dalla bellissima mostra "Fiori. Natura e simbolo dal Seicento a Van Gogh" in quel di Forlì, dopo una bella passeggiata nel pregevole centro storico, decidiamo di recarci a Castrocaro per rifocillarci prima di una visita a Terra del Sole.
Mi lascio convincere da una guida (ora non più in mio possesso) ed entro, in compagnia di una perplessa consorte nel locale che ad entrambi ha dato immediatamente un'impressione di artefatta eleganza e finta rusticità presagio funesto sul pasto... ma tant'è, dopo un certo orario il richiamo gastrico diviene impetuoso ottenebrando il giudizio.
Ci troviamo all'interno di un seminterrato con volte a botte, ordinato, ma piuttosto anonimo, tavoli distanziati con apparecchiatura abbastanza elegante. Siamo gli unici clienti...
Ci viene offerto un calice di prosecco (decente anche se tiepido), il cameriere è giovane e gentile e, dopo averci chiesto cosa desideriamo da bere (solo acqua perchè mi sono divertito abbastanza col prosecco e ho anche da guidare!!) ci porta i menu con specificati i prezzi.
Sono presenti quattro proposte a prezzo fisso, Gourmet, Mare, Vegetariano e Romagnolo; preferiamo scegliere alla carta.
Iniziamo con due piadine allo squacquerone, decisamente non da ricordare se non per il prezzo.
Tra i primi scelgo tagliatelle al ragù, buona la pasta fatta a mano, ben cotta e ben condita. La consorte opta per infide caramelle con ricotta e spinaci con grattugiata di pecorino mirabilmente insapori nonostante l'ulteriore aggiunta di parmigiano (assurdo su un piatto condito con pecorino..).
Costine di agnello con poche patate arrosto incluse nel piatto per me (agnello molto grasso, poco saporito e con molto scarto), ancora peggio il "filetto ai pomodorini" di mia moglie, in realtà una fettina fortunatamente piccola imbevuta in una salsina di pelati aciduli; la più sbrigativa pizzaiola domestica è ambrosia al confronto.
Verdura grigliata di accompagnamento: due fettine di zucchini, una rondella di melanzana ed un pezzetto di pomodoro: scarsi, secchi, bruciacchiati e discretamente impresentabili.
Avendo accusato il danno chiediamo due caffè (altro errore) e ritorniamo mestamente alla vettura con una spesa assolutamente sproporzionata di 65 euro.
Un cappello per le tagliatelle e la gentilezza del cameriere.
Poteva andare meglio..
[g.falconline]
10/04/2010