Ultima puntata delle tre moschettiere a Napoli.
Dopo un pomeriggio tra le vie del centro, un caffè da Gambrinus ( che soffitti spettacolari) in Piazza Trieste e Trento, un gelato ammirando Piazza del Plebiscito, una fermata da Marinella ( ogni promessa è debito!!!)e lo shopping per via Chiaia, Via dei Mille fino a raggiungere il Vomero, arriviamo a sera che siamo stanche. Quale modo migliore di concludere la due giorni campana che andare da Salvatore alla Riviera. I fratelli Iossa proprietari dello storico locale li conosco da piccola, mio nonno e don Salvatore si conoscevano da giovani. Per me è il luogo della memoria, delle feste, della famiglia , e da oltre vent'anni è la mia ultima tappa prima del rientro a Modena . Ma nonostante il mio affetto al locale, e visto la compagnia di persone neutrali, la mia recensione sarà alquanto obiettiva.
Arriviamo al ristorante, dopo opportuna prenotazione, alle 20,30. Il locale è disposto su due piani, all'entrata una prima sala accoglie una ventina di persone, oltrepassati il forno a legna e il banco delle verdure tipiche partenopee , una scala a chiocciola ci porta al secondo piano dove due sale ospitano gli affamati avventori. La nostra sala è di un rosa carico, alle pareti vecchie foto in bianco e nero ci mostrano la Napoli degli anni 30 fino ad arrivare ai giorni attuali. Dalle finestre si vede la Villa Comunale e Via Caracciolo e in lontananza il gigante buono ( almeno speriamo per molto tempo ancora!!!). Dopo una sbirciata al menù decidiamo di farci consigliare da Luigi, ( uno dei due fratelli), e così ordiniamo tre antipasti misti di mare, e tre paccheri alla gallinella. Da bere due bottiglie d'acqua e una di falangina ( scusate ma non ricordo la casa ). Nell'attesa alcuni spicchi di pizza bianca e rossa arrivano(e finiscono subito) al nostro tavolo. Partiamo con gli antipasti, insalata di mare, souté di vongole, impepata di cozze, caldi fumanti e ottimi. Arrivano dopo i paccheri, un piatto enorme di pasta al dente poco pomodoro e tanto pesce. Inutile dire che il silenzio regnava al nostro tavolo. Concludiamo con due sorbetti al limone ( questa volta non gelato) ed un profiteroles fresco e cremoso da leccare il piatto. Totale 123 euro arrotondati a 110,00 e quattro cappelli all'unanimità
Quattro chiacchiere con i due fratelli ( Emilia e Luigi ) sulla situazione di Napoli e sui tanti cantieri che invadono la città, la speranza di rivederli a Modena la prossima volta ed una passeggiata in Via Caracciolo concludono la nostra gita fuori porta.
Domenica si rientra e dopo un rifornimento di sfogliatelle e di bufale per chi è restato a casa ( ma non solo !!!) ed una visita a Montecassino, arriviamo a casa, felici stanche ed ingrassate.
Al prossimo tour
Consigliatissimo!!
[Lucy...ah]
27/04/2010