Il percorso me lo ero preparato a casa, e anche il rifugio da visitare, molto reclamizzato in zona per il buon mangiare.
Solo che non avevo previsto la preoccupazione che mi ha preso salendo in macchina. Il parcheggio infatti è sei km. sopra Luson, i primi tre di strada asfaltata e gli altri tre di strada bianca, con un tratto asfaltato, ma largo due metri e senza guard-rail, in bilico con uno strapiombo di cinquecento metri da una parte, che se incroci uno di quei trattori sparati con sopra il montanaro in grembiule blu, son lazzi amari...
Ci siamo arrivati dopo un'ora e un quarto di salita nel bosco, con un ultimo tratto di stradina bianca che attraversa l'alpe sotto la cima Lasta, dove con mia grande sorpresa e rammarico, vedo transitare ogni tanto qualche macchina che ci impolvera, accompagnata dalle mie imprecazioni in adeguata lingua carolingia.
Il rifugio è posto su un pulpito prativo, rivolto verso sud, al limite del bosco dove, per la quota 2000, gli alberi cominciano a diradarsi. Di fronte, l'immenso spettacolo del Sass de Putia, le Odle di Eores, la Punta Tullen e dietro le Odle-Odle.
Giornata splendida, panorama fantastico, rifugio bellissimo, peccato per le macchine, che rovinano un po' il tutto.
Non c'entrano col mangiare, dite? Invece sì, perché la cosa non ci mette a nostro agio. Così lo speck con le uova e le patate lo guardiamo passare (molto bello a vedersi, e non solo, a giudicare dai mugugni di compiacimento di chi se lo sta mangiando). Costa 7 euro, normale.
Siamo un po' strani, in effetti.
O forse è l'effetto del folletto Hottile, simpatico e birichino, che, secondo la tradizione locale, si aggira ancora nella malga e dintorni. O forse è la delusione di veder auto dopo essersi fatti la salita nel bosco a piedi. O forse è l'altra figlia a casa che ci telefona che sta male? (sempre quando andiamo a spasso noi succede... )
Ci limitiamo a prendere un succo di sambuco, bello fresco, buonissimo con l'acqua di sorgente, al prezzo di euro 1,10.
Burro e formaggio li fanno loro, come pure lo strudel. Le verdure sono del loro orto e la carne delle loro bestie, che stanno pascolando sul posto. La lista dei vini non è male per essere un rifugio. Gli altri piatti che vedevo passare erano belli ed abbondanti. I germanici (non c'era un italico, neanche pagarlo a peso d'oro) annuivano e pascolavano di gusto. Con 8,50 euro (piatto di speck, uova e patate saltate, più una birretta) si mangia abbondantemente per rifarsi senza attentare ai rotoli della pancia.
Lo voglio segnalare però, perché è da visitare, così come sono da visitare gli altri rifugi disseminati sull'alpe, uno già provato l'estate scorsa, dove lo stesso si mangia assai bene. Per questo, limito il mio giudizio sintetico più che altro sulla fiducia.
Per la cronaca e per integrare la scheda, chiude dal 7 novembre al 15 maggio, e in quel periodo tiene aperto solo attorno a S.Silvestro.
Anche se, sta storia delle macchine (a parte quelle dei gestori) non mi piace mica tanto, non me l'aspettavo in Alto Adige.
Altro caso di influenza italica?
Consigliato!
[Reginalulu]
11/07/2010
Certo il paesaggio e il cibo (io uova, speck e patate me le son mangiate eccome!) poi ripagano di tutto.
Bella rece, come sempre