Theobroma, Il cibo degli Dei, con Modena e con l'Emilia non c'entra niente, ma la Puglia è terra di vacanza anche per chi abita in Emilia. Perciò quando il caso ci porta a scoprire un locale che merita di essere visitato, perché non condividere dei momenti piacevoli con chi apprezza e frequenta Gustamodena.
E' ferragosto, mi trovo in vacanza a nord di Bari quasi per caso. Sono infatti fuggito dalla splendida Calabria (Tropea) a causa del sovraffollamento e della deludente sistemazione abitativa rispetto alle aspettative. Essendo arrivato solo a tarda sera del 14 agosto non avevo assolutamente pensato a come organizzarmi per il pranzo del 15 agosto.
Non sono solo, assieme a me ci sono Olga, la mia compagna, e Pietro, mio figlio di due anni.
Decidiamo di affidarci ai consigli del navigatore satellitare che in precedenti occasioni ci aveva salvato da digiuno certo. Il nostro Garmin ci guida sul lungomare di Trani, ma la nostra destinazione non ci convince. Si tratta di una Trattoria Pizzeria che reputiamo più adatta ad un pasto veloce incastrato tra la spiaggia e la discoteca. E' solo un'impressione, ovvio, ma decidiamo di cercare qualcosa di diverso per il nostro pranzo di Ferragosto.
Poco distante individuiamo una veranda in legno, completamente bianca, così come bianche sono le tende alle finestre. Il menù è esposto all'esterno, piatti e prezzi sono interessanti. Decidiamo di entrare e di chiedere. Siamo fortunati, il locale è affollato, ma il gestore ci informa che un tavolo è appena stato disdetto. Ci sediamo e cominciamo a gustarci l'ambiente nonostante l'esuberanza di Pietro.
Comode poltrone in pelle rossa disposte intorno a tavoli con tovaglie nocciola. Ampia sala bianca che si estende nella veranda protesa verso il lungomare. Alcuni scalini in un angolo portano verso i servizi, mentre dal lato opposto una vetrata lascia intravedere i cuochi all'opera. I piatti già arrivati sui tavoli vicini mi suggeriscono che ci troveremo bene.
Subito arriva una bottiglia d'acqua come refrigerio e dopo qualche minuto il gestore arriva per l'ordinazione. Tra gli antipasti c'è l'imbarazzo della scelta. Pesce, ovviamente, ma qualche opportunità interessante anche per chi non lo predilige.
Decidiamo per un "carpaccio di polipo con sfere di patate e bacon" e per un "carpaccio di pesce spada e sorbetto all'arancia". A seguire decidiamo per un bis di assaggi: "troccolo con Violette di Gallipoli e pomodorini" e "Paccheri di Gragnano alla carbonara di Mare".
Causa etilometri vaganti optiamo per una mezza bottiglia di Chardonnay locale poi rivelatosi ottimo.
Anche con l'ordinazione siamo fortunati. Chi è arrivato dopo di noi ha dovuto aspettare ben di più prima di essere servito.
Un cestino di pane pugliese di grano duro e di fantastici tarallini ci permette di arrivare senza troppa fatica agli antipasti. D'aiuto anche il mega piatto di orecchiette al pomodoro che Pietro ha stranamente deciso di ignorare: semplici, ma buonissime.
Entrambi gli insoliti abbinamenti degli antipasti si rivelano azzeccati. Sia il bacon con il polipo che il sorbetto d'arancia con il carpaccio di pesce spada risultano azzeccati.
Il locale dopo gli antipasti raggiunge il tutto esaurito. I primi, pertanto, ci mettono qualche minuto di troppo ad arrivare, ma l'attesa è ripagata da piacevoli sensazioni. Entrambi i piatti sono ottimi e le porzioni sono generose, sicuramente più di quello che ci si sarebbe aspettato da un bis di assaggi. Una nota di demerito per la cottura dei paccheri di Gragnano, grano duro di qualità e grande tenuta di cottura, ma forse qualche minutino di più in acqua avrebbero dovuto rimanere per diventare "al dente".
Pietro non ne può più! Abbiamo cercato di tenerlo impegnato in tutti i modi, ma adesso le corse tra i tavoli e tra le gambe dei camerieri diventano troppo attraenti.
Decidiamo perciò di fermarci qui. Conto subito senza neanche un caffé. Il conto è una piacevole sorpresa: sconto automatico per arrotondare in difetto: 65 euro compresi i 5 euro per il menù baby. Considerato ambiente, servizio e pietanze un ottimo rapporto tra qualità e prezzo.
Pietro può tornare a sgambettare sul lungomare.
PS
Consapevoli che non sarà facile tornare a Trani tanto presto, decidiamo di tornare a Theobroma anche tre giorni dopo. Reduci da una visita a Castel del Monte, respinti dalle serrande chiuse di una Andria deserta, ci rifugiamo nel porto sicuro di Trani.
Questa volta ci sono solo due altri tavoli occupati e Pietro è crollato permettendoci di gustarci meglio il pranzo.
Optiamo per una singola fantasia dello chef come antipasto da dividere (quantità più che sufficienti).
Cito a memoria il parto della fantasia: delizioso carpaccio di salmone non affumicato, cocktail di code di gambero in salsa rosa (notevole), buonissimi e croccanti fiori di zucca fritti con l'alice all'interno del fiore, zuppa di cozze, trancio di merluzzo al forno con tartufo estivo (non all'altezza del resto).
Come primi stavolta ognuno per la sua strada: tagliolino alla polpa di riccio per me e gnocchi di patate con gamberetti, pesto di basilico e pomodorini a filo per Olga.
Anche stavolta decidiamo di fermarci qui, siamo più che sazi ...ma ci concediamo il caffé.
Il conto è identico a quello precedente. Una nota di merito per il rilascio della ricevuta fiscale, fatto inconsueto ...almeno nel corso di queste vacanze.
Consigliatissimo!!
[carolingio]
22/08/2010